Lavoro: arriva il divieto di licenziare con Zoom e Whatsapp

Lavoro con nuove regole dettate dal Ministero del Lavoro. nel caso di licenziamento scatta il divieto tramite videochiamate o chat.
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Lavoro in continua evoluzione nella tecnologia, metodi e anche nella formulazione contrattuale. A tal riguardo ecco che il Ministero del Lavoro prende di mira i licenziamenti. Spesso le procedure  si perfezionano andando ad utilizzare i mezzi di comunicazione digitale. Sta prendendo sempre più piede la pratica che vede l’entrata in gioco in caso di licenziamento, le comunicazioni a mezzo Zoom o tramite Whatsapp.

Lavoro e comunicazione licenziamento: i termini della legalità

Il Ministero del Lavoro ha deciso di dare una nuova regolamentazione ai licenziamenti. Sia quelli individuali che collettivi che si realizzano fuori dai canonici ambiti lavorativi, necessitano di un’immediata regolamentazione. I casi in cui i licenziamenti sono operati a mezzo videochiamata a detta della legge italiana che si espressa nelle sedi dei Tribunali amministrativi, non è illegale. Certo entra in gioco anche l’aspetto etico della situazione, ma di fatto la legge non ne viene coinvolta.

Quello che però sta facendo discutere nel nostro Pese, sono delle situazioni molto particolari in cui si è assistito negli ultimi giorni, a licenziamenti in blocco. Il fatto di cronaca che sta sollevando un vero e proprio polverone è stato   il numero di 900 persone licenziate tramite Zoom, in vista del prossimo Natale. Stessa sorte è toccata di recente ai dipendenti dell’azienda Caterpillar.

Si rende necessaria una tutela dei lavoratori, anche nell’ambito delle transazioni di lavoro, che debbano comunque realizzarsi in modalità di certo meno impattanti, e più rispettose. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito, con le nuove direttive messe in campo dal Ministero del Lavoro.

Scatta il divieto di licenziamento digitale, da parte del Ministero

L’avvento della pandemia nell’ultimo biennio ha modificato drasticamente le abitudini e i rapporti, soprattutto nel mondo del lavoro.  spesso gli sms o altre forme digitali hanno preso il posto delle tradizionali forme di comunicazione tra datore di lavoro e dipendenti.

È giunto il momento di dare forma ad una nuova regolamentazione, da parte del Ministero del Lavoro. Ecco quindi che le nuove direttive hanno dato origine a quello che è stato chiamato “pacchetto anti delocalizzazioni”. Si presume che in questo nuovo elenco di regole ministeriali sino presenti delle sanzioni e dei malus per quelle Aziende che non andranno a rispettare le nuove indicazioni.

Al momento però non si conoscono ancora  le sanzioni previste. Pertanto R sarà bene tenere a mente che il licenziamento perfezionato a mezzo le nuove forme di comunicazione sia in forma digitale scritta, come potrebbe essere l’uso di Telegram o delle le chat di WhatsApp, è ritenuto legittimo.

Con le nuove indicazioni ministeriali però, il dipendente dovrà essere informato, entro 90 giorni. Dovranno essere utilizzate le comunicazione ai sindacati, pena vedere annullare il licenziamento.

Le Aziende interessate

Ad essere interessate dalle nuove normative redatte dal Ministero del Lavoro ,secondo le ultime indiscrezioni saranno le aziende con almeno 250 dipendenti. Si dovrà riscontrare un esubero di almeno 50 impiegati. Se queste vorranno chiudere la propria sede per aprire un nuovo stabilimento, un ufficio o una filiale in un’altra zona del Paese o all’estero, dovranno avviare la nuova proceduta di preavviso.

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