Bonus casa under 36: credito valido sugli acconti di papà

Bonus casa under 36 con novità in arrivo. Stavolta si fa chiarezza in merito al credito Iva sugli acconti versati dal genitore.
bonus casa under 36
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Bonus casa under 36 vede la necessità di andare a fare chiarezza anche in merito alla consuetudine che vede un genitore che stipula un preliminare di acquisto di abitazione, andando ad esporsi economicamente a favore del proprio figlio.

Quando quindi si parla di pagamenti di acconti in merito agli acquisti di una casa per il proprio figlio, ecco che grazie ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, si è riusciti a fare luce su tale procedimento, sempre più ricorrente.

Bonus casa under 36: quando si può avere accesso alle agevolazioni previste

Le agevolazioni prima casa giovani stavolta non entrano in gioco ma è lecito fare chiarezza quando si dichiara acquistare per sé o per persona fisica, o nel caso in cui di debba nominare una figura giuridica da nominare.  Lo step finale sarà poi quello di andare alla stipula dell’atto definitivo, con la casa sarà intestata al figlio avente i requisiti under 36.

Ecco quindi che giunge il momento di dipanare i dubbi in merito alla questione che vede il figlio essere in possesso dei requisiti per beneficiare delle agevolazioni giovani. Ma come comportarsi se il credito di imposta Iva ha la possibilità di essere utilizzato per l’intero ammontare pagato, pertanto anche sugli acconti e sulle caparre in questo caso versate dal genitore del preliminare, oppure no.

Bonus casa under 36: come funziona il credito Iva quando paga il genitore

Ecco quindi che a tal riguardo si ha l’intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate, attraverso con la risposta all’interpello n. 261 dello scorso 11 maggio 2022. In tale occasione ecco che si vede riconosciuto   il diritto al credito di imposta. Questo sarà pari   all’imposta sul valore aggiunto che viene corrisposta in relazione all’acquisto in questo caso dell’immobile del proprio figlio.

L’Agenzia delle entrate ci tiene altresì a puntualizzare che contratto preliminare dell’immobile prevede l’acquisto «per sé o per persona fisica o giuridica da nominare». Ecco quindi che per ottenere il diritto al credito Iva, sarà indispensabile andare ad indicare in fase di rogito:

  • L’entità degli importi già erogati con le precise modalità di pagamento
  • La dichiarazione di nomina come enunciato dall’art. 1404 Codice Civile.
  • Tutti gli estremi delle fatture che devono essere intestate al genitore.

Agevolazioni mutuo prima casa: a quanto ammonta la misura del credito d’imposta

L’agenzia prosegue poi nella sua precisazione in merito al credito d’imposta spettante al genitore che versa l’acconto per un acquisto immobiliare. Questo risulta in questo caso arrivare ad essere al massimo del 4%, come stabilito grazie al comma 7 dell’articolo 64 del Decreto Sostegni-bis.

Bonus prima casa under 36 come utilizzare il credito d’imposta

Vediamo meglio nel dettaglio come può essere gestito il credito di imposta che ammonta all’Iva pagata al venditore dell’immobile acquistato. Ecco quindi che potrà essere utilizzato in tre diversi modalità:

  • Ecco che il credito si potrà portare in diminuzione dalle imposte come ipotecaria, registro, catastale, sulle successioni e in merito alle donazioni dovute. Sono inclusi gli atti e le denunce che vengono presentati dopo la data di acquisizione del credito.
  • Inoltre il credito può essere utilizzato anche in compensazione andando ad utilizzare il modello F24. In questo caso sarà necessario indicare il codice tributo “6928” che troviamo essere presente nella sezione «Erario», nello specifico alla colonna «importi a credito compensati» o in quella «importi a debito versati».
  • Infine il credito d’imposta potrà essere utilizzato andando a diminuire le imposte sui redditi delle persone fisiche, spettanti in relazione in base alla dichiarazione presentata dopo la data dell’acquisto.

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