Tari 2021: come viene calcolata e nuova scadenza

Tari 2021: è stata resa nota nelle ultime ore la proroga della formulazione della comunale sui rifiuti. Lo slittamento è reso necessario per permettere ai Comuni di ritoccare le tariffe. Vediamo cosa succede per i pagamenti.
tari 2021
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La Tari 2021 è oggetto di importanti novità, in questi ultimi giorni. È stata fissata al prossimo 31 luglio la data di scadenza per provvedere alla riformulazione della Tassa sui Rifiuti Comunale, da parte delle Amministrazioni Locali. Lo slittamento del perfezionamento delle tariffe certamente darà seguito ad un possibile posticipo anche del pagamento, da parte dei contribuenti italiani.

Tari 2021: si procede verso una nuova scadenza

La Viceministra dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli ha comunicato la prossima proroga riguardante la Tari 2021. I Comuni italiani avranno tempo sino al prossimo 31 luglio, per rivedere le tariffazioni sul proprio territorio in relazioni alla tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

Si pensa anche ad un probabile slittamento del pagamento dovuto dai cittadini, che si vedrebbe così anche aggiornato alle nuove misure amministrative.

Quindi è lecito pensare che anche il pagamento della Tari possa subire un evidente slittamento a 30 giorni. In ballo ci sono le nuove regolamentazioni sul calcolo dell’imposta da applicare ai contribuenti italiani.

Tari 2021: a chi spetta pagarla, e chi ne è esente

La data quindi della prossima scadenza della prima rata Tari prevista per il 30 giugno, pare essere messa in forte discussione. La seconda rata di norma viene richiesta entro il mese di dicembre dell’anno di riferimento, così come il saldo unico annuale deve effettuarsi sempre per lo stesso periodo dell’anno in corso.

Il pagamento della Tari presuppone il possesso o la detenzione di qualsiasi tipo di locali o aree scoperte, in grado di poter produrre rifiuti.

Sono esenti quindi coloro che possiedono o detengano aree in cui non vi è possibilità alcuna di produrre alcun tipo di rifiuto urbano. Aree non operative, aree occupate o detenute in modalità non esclusiva, e immobili privi di utenze elettriche, gas e/o idriche.

Tra inquilino e proprietario dell’immobile spesso si tende a fare confusione sulla spettanza del tributo. È bene ricordare che per i contratti di locazione che vanno a superare i 6 mesi, la spettanza del pagamento della tari è a carico dell’inquilini dell’immobile concesso in affitto.

L’onere del pagamento della Tari da parte dell’inquilino, decade nel caso in cui si tratti di un utilizzo temporaneo dell’abitazione, o del locale.

Tari 2021: come si calcola

Il calcolo della Tassa sui Rifiuti urbani, è in relazione alla superficie dei metri quadri della superficie dell’abitazione o locale di proprietà dichiarati, moltiplicato per gli occupanti dell’immobile. Bisognerà poi considerare la quota di coloro che presso l’immobile detengono anche la propria residenza.

La legge italiana prevede che il tributo venga frazionato in due tranche, e che la seconda rata sia posticipata al 30 novembre dell’anno di riferimento.

Si riscontra spesso in diversi Comuni, la possibilità di veder dilazionata la Tari in quattro rate annuali. L’ultima scadenza annuale rimane sempre comunque fissata con il saldo, nell’ultimo mese dell’anno in corso.

La Tassa sui rifiuti urbani quando è soggetta alla prescrizione

 Come per tutti i tributi locali, anche la Tari cade in prescrizione dopo 5 anni. L’amministrazione comunale di riferimento per la Tari, trascorsi i 5 anni in cui avanza richiesta di pagamento, vede decadere i termini con l’entrata in vigore della prescrizione.

Laureata in Economia Aziendale e Management, appassionata di economia e finanza e amante della lettura.
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