Piano per il gas: l’obiettivo del governo Meloni

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Si prospetta un nuovo piano per il gas da parte del nuovo esecutivo di centrodestra capeggiato da Giorgia Meloni. Tutt’Italia resta in attesa delle nuove misure dell’Ue per far fronte al caro energia, ma nel frattempo il governo si mobilita per disporre un piano al fine di aumentare la produzione del gas a livello nazionale. L’obiettivo sarebbe addirittura quello di raddoppiare la produzione. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha spiegato in diverse occasioni quale strategia vuole adottare l’esecutivo. Stando alle parole del ministro, l’Europa risulta essere in ritardo rispetto le misure che si dovrebbero adottare. In più rassicura sul fatto che l’Italia ha intenzione di muoversi presto per fronteggiare il caro vita. Si rivela pronto a intervenire anche per quel che riguarda il fronte delle estrazioni, oltre che della produzione nazionale. Sempre secondo Urso, il nostro territorio è in grado di raddoppiare la produzione di gas nell’arco di un anno. Questo sarà possibile grazie alle trivellazioni che si possono fare nel centro Adriatico. Tale attività potrebbe consentire al Paese di diventare un futuro esportatore.

Piano per il gas: cos’ha in mente il governo Meloni

Sempre Urso ha dichiarato che, dieci anni fa, l’Italia era in grado di produrre 13 miliardi di metri cubi in un intero anno. Questo a partire dai medesimi e attuali giacimenti. Ad oggi, però, la cifra si è abbassata a 3 miliardi. Il restante gas è arrivato invece da parte della fornitura russa. Adesso però lo scenario è nuovamente cambiato e bisognerà adottare nuove strategie. Una tattica potrebbe essere quella di raddoppiare la produzione a partire dai pozzi attuali. Successivamente si potrebbe passare a trivellare le zone del centro Adriatico, a largo dalle coste. Lì si trova infatti un giacimento, in comune con la Croazia, dal quale è possibile estrarre ben 70 miliardi di metri cubi nell’arco di alcuni anni. Urso sottolinea inoltre l’importanza di riuscire a diversificare le fonti. Solo così, insieme all’aumento della produzione di gas a livello nazionale, si potrebbe esportare energia anche ai Paesi del Nord. Giorgia Meloni approva il punto di vista del ministro delle Imprese e del made in Italy. A tal proposito la premier, durante il discorso programmatico, ha dichiarato che il mare italiano è ricco di giacimenti di gas e per questo l’Italia ha il diritto di sfruttarli al massimo.

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Piano per il gas: dove estrarlo in Italia

Al giorno d’oggi esistono, in quindici diverse regioni italiane, 90 trivelle già attive. Ecco che, stando alle stime, l’Italia è in grado di sfruttare 110 miliardi di metri cubi di gas. Si tratta di zone in mezzo al mare e sulla terra ferma. Del totale di metri cubi 45 risultano essere certi, mentre altri 45 si considerano come probabili. Altri 20, poi, sono stati stimati come possibili, anche se poco sicuri. Le zone del territorio italiano in cui sarebbe possibile estrarre una quantità maggiore di gas si trovano in Lombardia ed Emilia Romagna. In più, ce ne sono altre lungo la costa adriatica. Si tratta di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Qualora si dovesse decidere di aumentare l’estrazione del gas a livello nazionale, si farebbe particolar riferimento al Canale di Sicilia, oltre che il medio Adriatico.

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