Come si fa a risparmiare soldi?

Cosa è la capacità di risparmio? Come si possono sopportare perdite finanziarie? Rischiare è sinonimo di scommettere?

Gli italiani sono ottimi risparmiatori. Hanno cioè un’ottima capacità di risparmio. Ovvero le spese sono inferiori alle entrate. Ma che fine fanno questi risparmi? Vengono investiti? E se sì, come?

Gli italiani sono per lo più pessimi investitori, investono i propri sudati e meritati risparmi in strumenti poco efficienti. Per una vasta platea di risparmiatori l’unica forma di investimento è il conto corrente. Si stima che nei conti correnti giacciono 1 miliardo e 400 milioni di € che non essendo investiti vengono erosi dall’inflazione.  

Risparmio compulsivo:Come mai? Perché si evitano investimenti giusti per immobilizzare i propri soldi?

Perché la maggior parte degli italiani non ha fiducia negli strumenti finanziari per risolvere i propri bisogni finanziari a breve, medio e lungo termine?

Analizziamo la situazione e proviamo a risolvere la questione.

La prima ragione va ricercata nei crack finanziari, nei lunghi periodi di ribasso dei mercati azionari e nella mala consulenza di bancari e promotori che hanno venduto prodotti ad elevato rischio a chi chiedeva solo protezione.

Un altro motivo è la paura dei mercati finanziari percepiti come luoghi dove il risparmio viene distrutto piuttosto che salvaguardato, preservato, accudito e incrementato.

La storia del nostro investitore si è concentrata troppo su investimenti percepiti a basso rischio. Gli immobili, i titoli di Stato e le obbligazioni sono stati per decenni l’unico metodo per investire denaro. I risultati sono stati apprezzabili, ma la maggior parte da chi ha investito in questi strumenti non ha considerato le alternative.

Ad esempio, per ogni lungo lasso temporale, gli immobili hanno avuto un incremento nello stesso periodo molto inferiore rispetto ad altri strumenti più volatili. Se mettessimo a confronto un ipotetico investimento fatto nello stesso periodo di venti anni (1997 – 2017) il prezzo degli immobili italiani si è raddoppiato. Che dire se lo stesso investitore avesse investito nell’indice della borsa americana – S&P – oppure nell’indice dei 50 titoli più grandi europei? L’ipotetico investitore avrebbe quintuplicato il proprio valore.

Conviene investire negli immobili?

Il prezzo degli immobili non incorpora le spese sostenute nel corso di quel lungo periodo di tempo: tasse, manutenzione ordinaria e straordinaria, rischio locativo.

Oggi il prezzo degli immobili è diminuito in moltissime città italiane. Non di rado chi vende deve ridurre, a volte non di poco, la cifra che aveva immaginato di realizzare.

Gli immobili hanno prezzi poco chiari determinati dalla zona dell’immobile – è una zona che si sta riqualificando o si sta degradando? – nonché dalla crisi del lavoro.

Per acquistare case bisogna avere accesso al credito e per avere accesso al credito bisogna avere un lavoro fisso.

Inoltre, gli immobili possono restare invenduti a lungo, immobilizzando – termine quanto mai appropriato – capitali che potrebbero essere investiti in strumenti più performanti e liquidi.

I mercati azionari sono più performanti nel lungo termine sono invece percepiti come rischiosi?

Spesso si pensa al mercato azionario come a una sorta di scommessa. Questo sarebbe vero se si utilizzano strumenti come il trading on line – comprare e vendere azioni in un breve periodo di tempo – oppure se si facesse l’acquisto di poche azioni o di una soltanto! In tal caso il rischio aumenterebbe parecchio!

Inoltre, i rischi dei mercati azionari si azzerano all’aumentare del periodo che è disposto ad attendere il nostro investitore. Se si pensa a un investimento con un lungo orizzonte temporale – 7, 10 anni o più -l’investimento fatto in mercati azionari è sempre stato molto più interessante. Per ogni tipo di investimento e di spese future bisognerebbe avere un differente tipo di asset.

Con i fondi comuni o con gli ETF (fondi passivi che replicano un indice) è possibile entrare nei mercati in modo maturo e consapevole.

Il rischio? Nel breve termine i mercati azionari possono avere crolli e discese repentine, ma se si programmano gli investimenti e si diversificano in base ad orizzonti temporali, il portafoglio sarà molto più efficiente.

Come si deve comportare l’investitore?

L’investitore maturo sa che se una parte del portafoglio globale può subire momentanee perdite ce ne saranno altre che dovranno performare. Un portafoglio diversificato in vari fondi comuni è la vera soluzione.

E quando arriveranno i crolli? In quei momenti basterebbe mantenere i nervi saldi e non dimenticare il motivo per cui una parte del portafoglio può subire momentanee perdite, ovvero: avere un incremento medio molto più importante che se avesse puntato sul conto corrente o su strumenti garantiti o obbligazionari.

In quei momenti sentire il proprio consulente, consulente che sarà al fianco dell’investitore ricordando al cliente che quella parte del portafoglio ha tipicamente momenti di alti e di bassi e che proprio i bassi saranno sfruttati per migliorare la performance finale dell’intera architettura finanziaria del cliente.

L’approccio vincente quindi rimane quella di creare una corretta asset allocation ovvero la ripartizione tra i vari attivi finanziari.

Gianni Bandiera è un professionista, amante del mercato finanziario e esegue corsi di finanza etica.
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